Come Tullio de Mauro insegna, l’italiano è stato il principale fattore di coesione dopo l’Unità d’Italia. Oggi, in una fase di trasformazione multietnica del Paese, può tornare a esserlo. E l’impiego di immagini nella didattica può favorirne l’apprendimento, come dimostra la casa editrice Loescher nei suoi materiali per l’insegnamento dell’italiano L2, lingua seconda, cioè appresa prevalentemente in contesti extrascolastici.
Le immagini giocano tuttavia un ruolo fondamentale anche nella didattica per la dislessia – e per tutti gli altri disturbi specifici di linguaggio e apprendimento – per l’autismo e per la sindrome di Asperger. E solo una scuola che includa ed educhi gli stranieri, e tutti gli altri soggetti con bisogni educativi speciali, può definirsi a tutti gli effetti democratica.
Dei tanti ostacoli esistenti, uno potremmo rimuoverlo: il metalinguaggio in uso nei testi scolastici di grammatica. Che è un ostacolo per gli stranieri, nonché il principale responsabile del disamore per la cultura da parte di troppi italiani.